La Fiera di San Lorenzo

La Fiera di San Lorenzo

 

Il documento più antico sulla Fiera di San Lorenzo è una lettera datata 27 luglio 1492, conservata all’interno dell’Archivio Gonzaga presso l’Archivio di Stato di Mantova, che il podestà di Ostiglia indirizza al marchese di Mantova “perché si degni notificare se debba lasciar fare o no la bella Festa di San Lorenzo che si suole fare ad Ostiglia e alla quale concorre gran moltitudine di persone di diversi luochi”. Questo documento prova che la Fiera esisteva già negli anni precedenti, il Podestà ricorda che la Fiera era stata sospesa per qualche tempo prima del 1492.

Nel 1536 venne concessa una licenza dai signori di Mantova in cui si raccomandava al Podestà di Ostiglia di far partecipare anche i mercanti di Ferrara con gli stessi obblighi di posteggio e di dazio dei mezzadri mantovani.

Da una grida del 1556 sappiamo che la Fiera di San Lorenzo venne sospesa da Mantova a causa della peste che era presente a Venezia.

In una lettera del 1 agosto 1577 si chiede al Duca il consenso per “le feste pubbliche del ballare”.

Il 10 agosto 1651 la Fiera fu allietata da una regata “su battelli del Mincio e del Lago”.

Durante la Fiera era proibito il porto d’armi, occorreva eleggere un gruppo di soldati a cavallo, predisporre “un quartiere opportuno fornito di biada e fieno per i cavalli come pure nel luogo solito fieno, paglia, lume e legna per i soldati di guardia” e determinare in quali spazi predisporre i recinti per gli animali esposti al mercato.

La Fiera non cadeva con ricorrenza annuale, spesso era sospesa o per la peste o per la guerra o per la spesa insostenibile. Soltanto alla fine del ‘700 esistono degli avvisi della Fiera a scadenza annuale senza interruzioni (dal 1787 al 1792 la Fiera è dal 9 all’11 agosto, nel 1793 dal 5 al 9 ottobre). Nel periodo napoleonico la Fiera tornò ad essere bandita in agosto secondo l’antica tradizione.

La Fiera delle mercanzie si svolgeva nelle attuali piazze Matteotti, via Gnocchi Viani e via Italia mentre gli animali esposti per la compravendita erano sistemati nella periferia del paese, nei prati della famiglia Rocca e in piazza del Mercato presso l’argine del Po.

Nel corso dell’800 e del ‘900 i prati riservati al bestiame erano quelli di proprietà di Luigi Ghinosi e successivamente di proprietà della famiglia Vassalli del Maino che si estendevano sul lato sinistro dell’odierna via Belfanti.

Nel 1896 la Fiera ebbe un’importanza eccezionale: fu annunciata sia dall’avviso del sindaco che da 2 articoli pubblicati sulla Gazzetta di Mantova nei quali si parla della fiera dichiarata franca, dei divertimenti offerti, dell’accoglienza presso ristoranti, osterie e i moderni Caffè Commercio e Caffè Svizzero e anche della nuova chiesa di Santa Maria Assunta inaugurata nel maggio del 1896.

Nel 1902 il bestiame era destinato al prato dell’Ospedale in via Verrara, denominato “Prato della Fiera”, nel 1938 lo spazio riservato al bestiame è nel terreno del Fondo Rigolino (ex Campo Sportivo) che si estendeva da via IV Novembre fino alla vecchia ferrovia.

Dal 1908 la Fiera non aveva più il titolo di San Lorenzo ma era annunciata come Fiera di merci e bestiame. La prima guerra mondiale interruppe il felice periodo e la seconda diede il tracollo finale.

Dal 1946 a Ostiglia si impose la Fiera di Primavera dove venivano esposti non solo bestiame, prodotti artigianali e di prima industria ma anche prodotti tecnici d’avanguardia.

 

Per approfondimenti consultare il volume di Renata Bacchiega Ghirardi e Jenner Negri, La Chiesa e la Fiera di San Lorenzo in Ostiglia, Editoriale Sometti, 2006, da cui sono tratte le notizie.

 

Di seguito fotografie di due manifesti a stampa:

-          Avviso per la Fiera di San Lorenzo che si svolgerà nei giorni dal 9 al 12 agosto dell’anno 1868.

-          Manifesto dell’anno 1919 con cui il sindaco rende noto che ci sarà solamente la Fiera delle merci mentre la Fiera del bestiame è sospesa a causa delle condizioni sanitarie del bestiame nei comuni limitrofi.

                                                                     

Documenti conservati presso l’Archivio Storico Comunale di Ostiglia:

-           Categoria XIX (Pesi, Misure, Fiere), classe 8. Anno 1868, busta 21 (22).

-           Categoria XI (Agricoltura, Industria, Commercio), classe 4. Anno 1919, busta 565 (31).

 

Questa “pillola d’archivio” è stata  curata dalla dott.ssa Chiara Manzoli  (Coop. Charta di Mantova).